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PERCEZIONE DEL COLORE: COME FUNZIONA E DISTURBI CORRELATI

 

La vista è un meccanismo davvero affascinate e complesso. Spesso ci vengono poste domande su come l’occhio riesce a visualizzare ed identificare i colori; cercheremo quindi, grazie a questo articolo, di rispondere ai vostri dubbi.

Avete mai sentito parlare di daltonismo?

Non ci piace pensare che il daltonismo sia una malattia, e non ci piace neanche dirlo. E’ piuttosto una caratteristica che rende impossibile ad alcuni individui distinguere il rosso dal verde.  Il daltonismo, quando presente, risiede sul cromosoma X. E dato che il corredo cromosomico del maschio é formato di 23 coppie di cromosomi XY, quando sul cromosoma X é presente daltonismo, questo si manifesta chiaramente. Nella femmina invece, dotata di una coppia di filamenti XX, se anche uno dei due fosse interessato dal daltonismo, l’altro (senza daltonismo) dominerebbe sul primo e la caratteristica non sarebbe evidente. Perché una donna presenti daltonismo é necessario infatti che abbia ereditato da entrambi i genitori i cromosomi X portatori di daltonismo, il che avviene raramente.

Ma a cosa è dovuta questa alterata percezione dei colori?

Dipende dai fotorecettori presenti sulla superficie della retina, che catturano le frequenze emesse dai fotoni, particelle che compongono la luce. Si distinguono due tipi di fotorecettori, i coni e i bastoncelli. I coni sono preposti alla visione diurna e a loro volta si suddividono in 3 diverse tipologie, ciascuna con uno specifico tipo di pigmento e sensibile ad una differente serie di frequenze. I bastoncelli invece sono responsabili della nostra visione notturna ed entrano in azione in condizione di luce limitata. Diversamente dai coni, sono di un unico tipo, si caratterizzano per la presenza di una sola tipologia di pigmento e non sono quindi in grado di cogliere i colori. Coni e bastoncelli collaborano in tempo reale e ad altissima velocità, per permetterci una visione chiara ed altamente reattiva alle differenti condizioni di luce e contrasto che incontriamo nella vita di tutti i giorni.

Possiamo dedurne quindi che quando siamo in presenza di una difficoltà nella visione a colori, questa sia da imputare ad una disfunzione dei coni.

Parliamo di daltonismo o di daltonismi?

L’incapacità di distinguere i colori può manifestarsi in modo diverso.  Si riconoscono tre forme: acromatopsia totale, estremamente rara, che consiste nell’assoluta incapacità di percepire i colori, mentre l’acuità visiva é conservata: tutti gli oggetti appaiono solo nelle sfumature del bianco e del nero. Nella discomatopsia uno dei tre colori fondamentali per l’occhio (rosso, verde e blu) non può essere percepito: si parla allora di cecità al rosso, cecità al verde e cecità al blu. Spesso la cecità al rosso e la cecità al verde sono associate, ed é proprio in questo che risiede il daltonismo. La tricomatopsia anomala produce una minore sensibilità ad uno dei tre colori fondamentali. Piccole (ma significative) diversità che fanno sì che si parli genericamente di daltonismo. Per diagnosticare le forme di daltonismo sono stati sviluppati particolari testi visivi. Uno degli strumenti più utilizzati sono le Tavole di Ishihara: schemi grafici composti da cerchietti di colore differente, ma medesima luminosità. Chi presenta un’alterata percezione cromatica non riesce a distinguere con sicurezza i numeri, le lettere o i percorsi riportatati all’interno dello schema.

Se hai notato difficoltà da parte tua, o dei tuoi familiari, nella percezione dei colori, chiamaci per una visita specialistica, fisseremo insieme un appuntamento.